giovedì 11 aprile 2013

Addio all'ultima "Regina" del teatro di Eduardo



Regina Bianchi
di Giuseppe Giorgio
NAPOLI - Una vita contrassegnata dall’ Arte  quella dell’attrice Regina Bianchi. Una vita che, sempre illuminata dagli applausi del suo pubblico, l’ha vista uscire di scena con la leggerezza e la maestria tipica di chi, a fine spettacolo, è l’ultima a  salutare. Sognatrice, costante inseguitrice delle immagini di un mondo migliore dove il successo e la realizzazione interiore le potessero essere di beneficio per la sua anima di artista complessa e travagliata, la popolare donna di spettacolo se ne andata quasi in punta di piedi, nel sonno, lasciando, in quanti l’hanno amata, il ricordo di un personaggio da fiaba quasi non appartenente ad un’epoca fatta di materialità ed interessi. Dopo avere profuso nel pubblico con delle interpretazioni sempre geniali l’essenza dei più grandi autori del nostro teatro, Regina Bianchi, proprio come una di quelle donne di Viviani  e di Eduardo abituate alla sofferenza ed al sacrificio e non per questo stanche di lottare, ha lasciato che il sipario si chiudesse inesorabile per l’ultima volta sulla sua vita. Ricordandola nelle sue storiche interpretazioni ed ancora, immaginandola  nei costumi dei suoi svariati personaggi sempre fatti di umana tragicità, non si può fare a meno di tracciare i tratti di una donna che nella vita, così come sul palcoscenico, ha sempre rincorso il sogno di una esistenza ricca di valori  e di un mondo fatto di luci e colori. Eterea ed ultimamente, spesso incontrollabile, proprio come le grandi dive di ieri, ad emergere, tuttavia, dallo sguardo di Regina Bianchi è stata sempre una disarmante dolcezza, la stessa di una donna decisa ma al tempo stesso delicata e vulnerabile e la stessa che fu della sua immortale ed immensa “Filumena Marturano”. 
                       
Roma, 5 aprile 2013

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una vera Signora del teatro italiano......Indimenticabile