venerdì 25 febbraio 2011

Gennaro Cannavacciuolo evoca Mr. Volare


di Giuseppe Giorgio
NAPOLI - Canzoni di un’Italia che non c’è più e testi fatti ancora della stessa materia della poesia sullo sfondo di una Napoli eduardiana che parla con la voce di Pupella Maggio. Potrebbe essere questa la sintesi di “Volare”, lo spettacolo che l’attore e cantante Gennaro Cannavacciuolo, ha presentato al teatro Acacia, evocando le gesta canore di un mito della musica leggera italiana come Domenico Modugno. Ideato nel lontano 1987, quando ancora giovanissimo l’artista Cannavacciuolo si presentò dinanzi al Mimmo nazionale per chiedere il via libera per la sua idea, lo spettacolo a 23 anni di distanza prova a mantenere vivi i ricordi legati alla leggenda di uno dei più grandi interpreti della canzone italiana del XX secolo. E così, intingendo il tutto nella sua accesa, raffinata e passionale napoletanità, Gennaro Cannavacciuolo, al pubblico del teatro Acacia, dove lo spettacolo resterà in scena fino a domenica, ha offerto la sua personale visione delle strade musicali percorse dall’indimenticabile Modugno conducendo tutti in una coinvolgente girandola di canzoni e momenti drammaturgici in bilico tra i brani dialettali ed umoristici , come “O cafè”, “La donna riccia”, “La cicoria” “U pisci spada”, “Io mammeta e tu”, “La sveglietta” ed i monologhi teatrali come il suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso d’Amalfi” di Eduardo De Filippo, proposto con il prezioso contributo della voce registrata dell’indimenticabile Pupella Maggio. Giungendo alla seconda parte del lavoro, lo stesso, vede il bravo artista napoletano tuffarsi a capofitto nel repertorio delle immortali canzoni d’amore lanciate da Domenico Modugno, e proporre alla sua maniera, “Tu si ‘na cosa grande”, “Resta cu mme”, “Strada nfosa” fino al classico, ormai assurto a inno nazionale, “Nel blu dipinto di blu” al secolo “Volare”, “Piove”, brano meglio conosciuto come “Ciao ciao bambina”, Meraviglioso, “Dio come ti amo”, “Se Dio vorrà” “Come stai?” e “Vecchio frac” cantato e danzato al ritmo del tip tap. Un viaggio denso di emozioni nella storia di un personaggio mito della grande canzone italiana quello proposto da Gennaro Cannavacciuolo, che con la sua stessa regia, firmata in coppia con Marco Mete e l’apporto musicale del Marco Bucci Trio, ha saputo regalare alla nostalgica platea uno spettacolo coinvolgente ed interattivo in grado di reggersi in perfetto equilibrio tra i momenti delicatamente comici e quelli più melanconici e poetici. Con la sua solita “gentilezza” teatrale e musicale Cannavacciuolo, è riuscito ancora una volta a trascinare il pubblico in un vortice di risate e nostalgica passione. Confermandosi come uno degli ultimi paladini di un teatro fatto di emozioni, tragedia e comicità, il trascinante artista ha vinto nuovamente la sua partita con la freddezza della società di oggi e quando gli applausi finali hanno sancito il successo della sua missione a fargli compagnia è sembrato esserci lo stesso indimenticabile Mr. Volare che presente magicamente nell’aria intonava insieme a tutti le note della sua più famosa canzone.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo, bellissimo spettacolo.
Gennaro Cannavacciuolo è un attore straordinario, così completo e così elegante e raffinato.
Uno dei pochi che può lavorare "per sottrazione": cioè non ha bisogno di ricorrere ad effetti virtuosi tale è la sua presenza e spessore scenici.
Dovrebbe aver maggior spazio nei film di autore a mio avviso.
Sandro Armando