
di Giuseppe Giorgio
NAPOLI- E’ partendo dalla storica citazione resa famosa da Ettore Petrolini “torniamo all’antico, faremo un progresso” che Gigi Proietti, sovrano assoluto dello spettacolo “Di nuovo buonasera…a tutti”, conquista generosamente la platea del teatro Augusteo. Spalancando le sue braccia di geniale e passionale protagonista di un teatro degno ancora di essere definito tale ed esortando il pubblico all’applauso, affermando che con lo stesso “un attore ci campa”, l’artista romano raggiungendo quella “leggerezza” tanto evocata per i suoi spettacoli, regala agli spettatori un emozionante viaggio sentimentale e poetico nel mondo dell’avanspettacolo e del grande varietà del dopoguerra. Osservando questi due generi come unico pretesto per scavare in profondità nel teatro popolare italiano giungendo persino all’essenza di quella che fu la grande “Commedia dell’Arte”, Proietti in una full immersion spettacolare di circa tre ore, presenta un esplosivo carico di generi e di umane sensazioni che con l’ausilio di un immaginario transatlantico salpa da un portentoso estratto dell’atto unico “Pericolosamente”, inteso come profondo e riverente omaggio al teatro di Eduardo de Filippo, per poi approdare su di un ameno lido popolato di parodie, balletti, canzoni americane, drammi popolari ed immortali poesie. Con un’orchestra che suona dal vivo e brani cantati come “I got you under my skin a Fly me to the moon” del mito Sinatra, con le riuscite e coloratissime coreografie di Fabrizio Angelini, tutto lo spettacolo risulta passionalmente coinvolgente contando anche su di un impianto scenico semplice e funzionale. Ed ecco che sovrastando la scena come un imperatore romano dinanzi al popolo e come un venditore di elisir per la cura della felicità e dell’umorismo popolare, Proietti, autore, regista ed interprete viaggia deciso tra l’avanspettacolo ed i giorni nostri e tra swing, mambo, bolero sudamericano e battute senza sosta. Ricostruendo un pezzo di storia del nostro paese, non senza rinunciare a qualche fortunata puntata sui protagonisti della politica attuale, Proietti sembra incantare il pubblico devolvendo allo stesso quanto raccolto in lunghi anni di gavetta e successi. Rievocando a modo suo le gesta dell’attore tragico italiano con il shakespeariano Otello ed ancora, senza disdegnare qualche breve intermezzo da stornello romano, impersonando quegli stessi tipi che hanno fatto la storia del suo celebre “A me gli occhi please” (presentato per la prima volta esattamente 35 anni fa), l’artista romano, dimostra ancora una volta di essere un incontrastato maestro di quel funambolismo della parola tipico dei più grandi teatranti di tutti i tempi. Dalle battute a doppio senso, alle celebri scenette dell’impresario delle pompe funebri alle prese con il fidanzato della figlia e dell’esilarante parodia de “La dama delle camelie” di Dumas figlio, con l’arrivo di un improbabile Armando Duval alle prese con la morente Margherita Gauthier, lo spettacolo vola sempre ad alta quota offrendo agli spettatori, dall’inizio alla fine, una comicità travolgente unico frutto di estro e maestria. Con le figlie dello stesso Proietti, Susanna e Carlotta, la prima che recita e la seconda che canta “Contigo en la distanzia” ed ancora, con il bravo coreografo Angelini, che non esita tra un balletto e l’altro ad offrire anche il suo contributo d’attore, “Di nuovo buonasera…” in cartellone all’Augusteo fino al prossimo 18 dicembre, vede in scena pure i bravi Loredana Piedimonte, Marco Simeoli e Claudio Pallottino. Per tutti, da un gruppo di artisti affiatati ed un capocomico davvero straordinario, uno spettacolo da applausi a scena aperta che contando sulla capacità di un romano da antologia, tra boys, girls e soubrette, conduce diritto al centro di un vortice di emozioni fatto di poesia come la celebre ed intensa “Quest' amore” di Roberto Lerici e di musiche e parole sincere come quelle di “E non sta bene” la macchietta di Pisano e Cioffi e di “Serenata Sincera” di Enrico Musiani. Non senza ricordare con un pizzico di polemica nostalgia la sua fabbrica di talenti teatrali, affossata qualche anno fa da un insensibile pentapartito della Regione Lazio, Gigi Proietti, al pubblico, regala quella sua irresistibile ed a tratti amara ironia, fino a spargere nell’aria quella stessa miracolosa “Polvere di Stelle” così bene celebrata nell’omonimo film di Alberto Sordi e che dagli anni Trenta fa tanto bene al cuore degli italiani buoni.
NAPOLI- E’ partendo dalla storica citazione resa famosa da Ettore Petrolini “torniamo all’antico, faremo un progresso” che Gigi Proietti, sovrano assoluto dello spettacolo “Di nuovo buonasera…a tutti”, conquista generosamente la platea del teatro Augusteo. Spalancando le sue braccia di geniale e passionale protagonista di un teatro degno ancora di essere definito tale ed esortando il pubblico all’applauso, affermando che con lo stesso “un attore ci campa”, l’artista romano raggiungendo quella “leggerezza” tanto evocata per i suoi spettacoli, regala agli spettatori un emozionante viaggio sentimentale e poetico nel mondo dell’avanspettacolo e del grande varietà del dopoguerra. Osservando questi due generi come unico pretesto per scavare in profondità nel teatro popolare italiano giungendo persino all’essenza di quella che fu la grande “Commedia dell’Arte”, Proietti in una full immersion spettacolare di circa tre ore, presenta un esplosivo carico di generi e di umane sensazioni che con l’ausilio di un immaginario transatlantico salpa da un portentoso estratto dell’atto unico “Pericolosamente”, inteso come profondo e riverente omaggio al teatro di Eduardo de Filippo, per poi approdare su di un ameno lido popolato di parodie, balletti, canzoni americane, drammi popolari ed immortali poesie. Con un’orchestra che suona dal vivo e brani cantati come “I got you under my skin a Fly me to the moon” del mito Sinatra, con le riuscite e coloratissime coreografie di Fabrizio Angelini, tutto lo spettacolo risulta passionalmente coinvolgente contando anche su di un impianto scenico semplice e funzionale. Ed ecco che sovrastando la scena come un imperatore romano dinanzi al popolo e come un venditore di elisir per la cura della felicità e dell’umorismo popolare, Proietti, autore, regista ed interprete viaggia deciso tra l’avanspettacolo ed i giorni nostri e tra swing, mambo, bolero sudamericano e battute senza sosta. Ricostruendo un pezzo di storia del nostro paese, non senza rinunciare a qualche fortunata puntata sui protagonisti della politica attuale, Proietti sembra incantare il pubblico devolvendo allo stesso quanto raccolto in lunghi anni di gavetta e successi. Rievocando a modo suo le gesta dell’attore tragico italiano con il shakespeariano Otello ed ancora, senza disdegnare qualche breve intermezzo da stornello romano, impersonando quegli stessi tipi che hanno fatto la storia del suo celebre “A me gli occhi please” (presentato per la prima volta esattamente 35 anni fa), l’artista romano, dimostra ancora una volta di essere un incontrastato maestro di quel funambolismo della parola tipico dei più grandi teatranti di tutti i tempi. Dalle battute a doppio senso, alle celebri scenette dell’impresario delle pompe funebri alle prese con il fidanzato della figlia e dell’esilarante parodia de “La dama delle camelie” di Dumas figlio, con l’arrivo di un improbabile Armando Duval alle prese con la morente Margherita Gauthier, lo spettacolo vola sempre ad alta quota offrendo agli spettatori, dall’inizio alla fine, una comicità travolgente unico frutto di estro e maestria. Con le figlie dello stesso Proietti, Susanna e Carlotta, la prima che recita e la seconda che canta “Contigo en la distanzia” ed ancora, con il bravo coreografo Angelini, che non esita tra un balletto e l’altro ad offrire anche il suo contributo d’attore, “Di nuovo buonasera…” in cartellone all’Augusteo fino al prossimo 18 dicembre, vede in scena pure i bravi Loredana Piedimonte, Marco Simeoli e Claudio Pallottino. Per tutti, da un gruppo di artisti affiatati ed un capocomico davvero straordinario, uno spettacolo da applausi a scena aperta che contando sulla capacità di un romano da antologia, tra boys, girls e soubrette, conduce diritto al centro di un vortice di emozioni fatto di poesia come la celebre ed intensa “Quest' amore” di Roberto Lerici e di musiche e parole sincere come quelle di “E non sta bene” la macchietta di Pisano e Cioffi e di “Serenata Sincera” di Enrico Musiani. Non senza ricordare con un pizzico di polemica nostalgia la sua fabbrica di talenti teatrali, affossata qualche anno fa da un insensibile pentapartito della Regione Lazio, Gigi Proietti, al pubblico, regala quella sua irresistibile ed a tratti amara ironia, fino a spargere nell’aria quella stessa miracolosa “Polvere di Stelle” così bene celebrata nell’omonimo film di Alberto Sordi e che dagli anni Trenta fa tanto bene al cuore degli italiani buoni.
Nessun commento:
Posta un commento